Disturbi di Personalità

Pur non essendo ancora stata proposta una concettualizzazione univoca e convincente del termine personalità, risulta utile definirla come “ il risultato dell’articolazione reciproca degli aspetti cognitivi, emotivi, volitivi, e motivazionali del singolo e della loro interazione con l’ambiente” (Giacomelli, 1993).
La personalità non viene intesa come un’istanza a sé stante ma come un’entità dinamica, con un proprio divenire storico e collettivo.
Il termine carattere, a sua volta, tende a riassumere in sé le “disposizioni psichiche congenite dell’individuo” e può essere considerato come “il prodotto dell’influenza che i fattori ambientali e acquisiti esercitano sulla formazione e lo sviluppo individuali”(G. Invernizzi, 1996).
Per definizione “un Disturbo di Personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto le aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, si manifesta nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o menomazione all’individuo” (DSM - IV).
Una valutazione attenta del funzionamento della personalità deve, quindi, considerare gli aspetti culturali, etici e sociali come fattori pregnanti la struttura personologica di ogni individuo e non possono essere confusi con problemi associati alle diverse espressioni religiose, politiche e di costume cui danno vita soggetti con origini culturali differenti.
Un’ulteriore e fondamentale distinzione deve essere fatta fra i tratti di personalità e i disturbi di personalità. I primi sono “modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali rilevanti” (DSM-IV, 1994).
Solo quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattativi, e causano quindi una significativa compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, oppure una sofferenza soggettiva, essi costituiscono i sintomi di un disturbo di personalità.
I sintomi dei disturbi di personalità non causano primariamente ansia e sono spesso egosintonici (la persona li ritiene consoni, accettabili e coerenti con il resto della personalità) e alloplastici (tendono ad affliggere maggiormente le persone vicine al paziente che il paziente stesso), con il risultato che il soggetto giunge all’osservazione solo quando compare una sovrapposizione di altri sintomi più fastidiosi come per esempio ansia acuta, insonnia o depressione.
I Disturbi di Personalità identificati e descritti sono:
Approccio Cognitivo-Comportamentale nei Disturbi di Personalità
I terapeuti cognitivo-comportamentali lavorano su duplice livello e precisamente sia sulla struttura del sintomo (problemi manifesti) che sullo schema sottostante (strutture cognitive) che sostengono il disturbo.
Data la natura dei problemi caratteriali dei pazienti con disturbo di personalità, la loro tendenza in generale all’evitamento alla psicoterapia, richiede un intervento mirato con frequenza delle sedute prolungato nel tempo.
La personalità non viene intesa come un’istanza a sé stante ma come un’entità dinamica, con un proprio divenire storico e collettivo.
Il termine carattere, a sua volta, tende a riassumere in sé le “disposizioni psichiche congenite dell’individuo” e può essere considerato come “il prodotto dell’influenza che i fattori ambientali e acquisiti esercitano sulla formazione e lo sviluppo individuali”(G. Invernizzi, 1996).
Per definizione “un Disturbo di Personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto le aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, si manifesta nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o menomazione all’individuo” (DSM - IV).
Una valutazione attenta del funzionamento della personalità deve, quindi, considerare gli aspetti culturali, etici e sociali come fattori pregnanti la struttura personologica di ogni individuo e non possono essere confusi con problemi associati alle diverse espressioni religiose, politiche e di costume cui danno vita soggetti con origini culturali differenti.
Un’ulteriore e fondamentale distinzione deve essere fatta fra i tratti di personalità e i disturbi di personalità. I primi sono “modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali rilevanti” (DSM-IV, 1994).
Solo quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattativi, e causano quindi una significativa compromissione del funzionamento sociale o lavorativo, oppure una sofferenza soggettiva, essi costituiscono i sintomi di un disturbo di personalità.
I sintomi dei disturbi di personalità non causano primariamente ansia e sono spesso egosintonici (la persona li ritiene consoni, accettabili e coerenti con il resto della personalità) e alloplastici (tendono ad affliggere maggiormente le persone vicine al paziente che il paziente stesso), con il risultato che il soggetto giunge all’osservazione solo quando compare una sovrapposizione di altri sintomi più fastidiosi come per esempio ansia acuta, insonnia o depressione.
I Disturbi di Personalità identificati e descritti sono:
- Disturbo Paranoide di Personalità è un quadro determinato da sfiducia e sospettosità per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole nella maggior parte delle situazioni
- Disturbo Schizoide di Personalità è un quadro determinato da distacco dalle relazioni sociali e da una gamma ristretta di espressività emotiva
- Disturbo Schizotipico di Personalità è un quadro determinato dal disagio acuto nelle relazioni strette, distorsioni cognitive o percettive ed eccentricità nel comportamento
- Disturbo Borderline di Personalità è un quadro determinato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e degli affetti e da marcata impulsività
- Disturbo Istrionico di Personalità è un quadro determinato da emotività eccessiva e da ricerca costante di attenzione
- Disturbo Narcisistico di Personalità è un quadro determinato da grandiosità, necessità di ammirazione e mancanza di empatia
- Disturbi Evitante di Personalità è un quadro determinato da inibizione, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità ai giudizi negativi
- Disturbo Dipendente di Personalità è un quadro determinato da comportamento sottomesso e adesivo legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi
- Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità è un quadro determinato da preoccupazione eccessiva per l’ordine, perfezionismo ed esigenza di controllo.
Approccio Cognitivo-Comportamentale nei Disturbi di Personalità
I terapeuti cognitivo-comportamentali lavorano su duplice livello e precisamente sia sulla struttura del sintomo (problemi manifesti) che sullo schema sottostante (strutture cognitive) che sostengono il disturbo.
Data la natura dei problemi caratteriali dei pazienti con disturbo di personalità, la loro tendenza in generale all’evitamento alla psicoterapia, richiede un intervento mirato con frequenza delle sedute prolungato nel tempo.